Da
condividere con amici e amiche nati dal 25 Gennaio al 3 Febbraio
(periodo di buio)
Per ricordarsi
delle persone che compiono gli anni in questo periodo.
Tu sei un Cipresso
Il Cipresso è un albero che presenta una forma affusolata
simile a quella della gamba della bella indovina Rudiobos, figlia del dotto
centauro Sena di cui s’innamorò Borea, il dio del Vento del Nord.
Inoltre, questa pianta cresce spesso vicino alle tombe,
sfidando in questo modo, come la bella indovina divenuta immortale dopo essere
stata posta dal dio Llyr nel cielo, le forze della morte.
La persona nata sotto questo albero ha un carattere
estremamente intuitivo al punto di conoscere sempre tutto ciò che succede ad un
livello molto sottile. Spesso chiaroveggente e capace di conoscere il destino
degli altri, conduce spesso una vita difficile dal punto di vista materiale, in
preda a tanti tipi di paure e sottomesso alla volontà di forze superiori. Molto
resistente, attraversa l’esistenza senza mai lamentarsi, trascinandosi dietro
pesanti fardelli. Ama aiutare gli altri, ma non accetta facilmente di essere
aiutato. La sua vita è spesso piena di ostacoli e profondi cambiamenti
sconvolgono le sue abitudini.
Fisicamente alto, slanciato, chi è nato sotto questo segno,
dai lineamenti in genere non fini ma regolari, si presenta molto bene con un
corpo longilineo e solido, agile e muscoloso. Il Cipresso si accontenta
di poco e si adegua alle circostanze. Può vivere in
qualunque situazione ed essere felice, perché gli bastano le comodità minime.
La sua unica aspirazione è la sua felicità e rifugge da tutto ciò che può
creargli problemi. Gli piacciono le passeggiate in campagna, gli animali, la
caccia, la pesca. Di intelligenza riflessiva, posata, è portato alla
meditazione. Estremamente socievole, il Cipresso rifugge la solitudine, si
circonda di molti amici e mantiene sempre una piccola cerchia di persone intime
che conserva per tutta la vita. Il suo benessere dipende
dalla scelta giudiziosa delle persone che compongono questa cerchia. Se si
tratta di persone esigenti e pretenziose, il Cipresso può sottoporsi schiavizzandosi;
invece, se sceglie persone ragionevoli e prudenti, può svilupparsi aiutandosi
scambievolmente. Ottimo amico può essere la persona nata sotto l’albero
dell’Abete, con la quale si sente bene e che guida nei momenti di smarrimento e
di indecisione. Dal punto di vista sentimentale,
le persone appartenenti al cipresso hanno una natura
piuttosto sensuale e si comportano da amanti spensierati e generosi.
Il Cipresso, amante della famiglia, si prende cura dei suoi
figli. La sua vita sentimentale si svolge senza problemi, spesso con un partner
poco conforme al suo ideale, ma al quale si affeziona e che raramente
abbandona, in quanto è un abitudinario e non ama i
cambiamenti.
Molto buona l’intesa con le persone appartenenti all’albero
della betulla e dell’ulivo.
Cipresso (Cupressus semprevirens L.)
L’albero del cipresso può raggiungere altezze comprese tra
15-30 metri ,
eccezionalmente arriva a toccare i 40 metri . È originario della regione mediterranea
orientale (Creta, Isole Egee, Libano, Siria, Palestina, Libia e Cipro), infatti
proprio il nome del genere Cupressus deriva probabilmente da Cyprus, nome
latino delle isole di Cipro. Si pensa che in Italia questo albero sia stato
introdotto dai Fenici. Appartiene alla famiglia delle Cupressaceae che è
costituita da circa 20 generi (compresi tuye e ginepri ascrivendone un
centinaio di specie presenti sia nel vecchio che nel nuovo mondo). È una specie
che si adatta bene in zone con clima tipicamente mediterraneo caratterizzate da
inverni miti e piovosi, seguiti da estati calde e siccitose; resiste bene alle
intemperie.
Il cipresso occupa pendii collinari e versanti montani,
spingendosi fino ai 1000
metri di altitudine dal livello del mare. È una specie
termofila1, xerofila2, mediamente eliofila3. Viene utilizzato per rimboschire
terreni aridi, ma difficilmente forma boschi puri; generalmente si consocia con
pini,querce, abeti, cedri e ginepri.
Il Cupressus sempervirens (cipresso comune, sempre
maschio) è un albero sempreverde, con un lento accrescimento, ma molto longevo,
che arriva a vivere in condizioni ottimali fino a 1500-2000 anni.
Le radici dapprima sono fittonanti, poi si mantengono in
superficie, il fusto è densamente ramoso quasi dalla base, rivestito da una
corteccia sottile, grigio-bruna, con lunghe fessure longitudinali.
La chioma è compatta, di colore verde cupo, stretta e
colonnare, ma nella varietà horizzontalis largamente piramidale. I rami sono
abbondanti, le foglie squamiforme e lunghe meno di 1 mm , di colore verde cupo,
disposte a croce su quattro file. Fiorisce in marzo quando le infiorescenze
maschili, poste all’apice dei rametti, diventano gialle e liberano il polline; quelle
femminili danno origine a strobili4 grossi circa 3 cm , formati da 8-14 squame
ed un breve peduncolo lungo 3-4
cm . È una specie con una capacità pollinifera quasi
scarsa.
Il cipresso è una pianta che non è ben vista da tutti a
causa del suo impiego lungo i viali dei cimiteri, solo in alcune regioni
d’Italia viene utilizzato come pianta ornamentale lungo i viali d’accesso delle
ville di campagna. È uno sbaglio considerare il cipresso come un albero di cattivo
augurio, anche perché, essendo una specie sempreverde, simboleggia la fede che
sopravvive dopo la morte del corpo. La tradizione di usare i cipressi lungo
tombe e viali di cimitero si presume risalga alla leggenda di Ciparisso, un
giovane legato da una profonda amicizia ad un cervo dotato di corna d’oro. Un
bel giorno d’estate il ragazzo uccise involontariamente il suo amico animale
con un giavellotto e, preso dalla disperazione, si suicidò. Morente, chiese ad
Apollo, accorso in suo aiuto invano, di poter mostrare dopo la morte il lutto
eterno e fu trasformato nell’albero a cui diede il nome: il cipresso. Anche
nella cultura cristiana questo albero veniva associato al dolore, infatti
veniva definito come l’albero che cresce vicino a chi soffre.
Si presume che la croce di Gesù Cristo sia stata costruita
anche con il legno di cipresso oltre che a quello del cedro, della palma e
dell’ulivo.
Come abbiamo visto in precedenza, il cipresso viene
utilizzato come pianta ornamentale, ma grazie al suo legno duro e compatto,
dall’odore penetrante e molto resistente a funghi e tarli, viene impiegato per
realizzare mobili e infissi esterni. Le foglie contengono oli essenziali con proprietà
balsamiche, infatti ai malati di bronchite, i medici dell’antica Grecia
prescrivevano un soggiorno a Creta, in modo da poter respirare l’aria balsamica
sotto le chiome dei cipressi.
L’alto contenuto di tannino e oli essenziali nelle foglie
consentiva ai romani di preparare degli ottimi profumi. Inoltre, dall’infusione
delle foglie in alcol si otteneva una lavanda detergente e cicatrizzante,
con buone qualità antisettiche.
La funzione più importante è quella vasocostringente e
protettiva per i capillari. Il decotto o l’infuso di tintura di cipresso veniva
usato per curare flebiti e varici, invece l’essenza estratta dai giovani rami è
indicata come antisettico, spasmolitico, ed è efficace per calmare la tosse.
1 Specie tipica dei climi caldi.
2 Specie che tollera prolungati periodi di
aridità.
3 Specie che vegeta in condizioni di piena
illuminazione.
4 Cono o pigna.
Nessun commento:
Posta un commento