Da condividere
con amici e amiche nati dal 2 all’11 Gennaio (periodo di buio)
L’abete
è considerato fin dall’antichità un albero sacro e degno di rispetto, in quanto
ai piedi di questa pianta è stato trovato dall’orsa che lo ha nutrito e
allevato, Dagda, il più grande degli dei celtici, abbandonato dalla madre a
causa di lotte e rivalità tra divinità. Chi è nato sotto il segno di questo
albero è allo stesso tempo generoso ed egoista, sconcertando e attraendo coloro
che lo frequentano; di seguito lo indichiamo con il nome dell’albero sotto il
segno del quale è nato, e così d’ora in avanti per i nati sotto il segno degli
altri alberi.
L’Abete,
signorile e raffinato, di bellezza spesso un po’ fredda e severa, ama i viaggi
e i gioielli, le luci soffuse, i mobili antichi. Dotato di un carattere molto
forte e risoluto, sa risollevarsi dopo una sconfitta ed è molto resistente ai
colpi che la vita può infliggergli. Apparentemente può sembrare privo di
emozioni, ma si tratta solo di una corazza protettiva per non far trasparire la
sua sofferenza interiore. Spesso difende l’emotività nascondendosi dietro una
sorta di armatura fino a quando
non
trova un obiettivo da raggiungere.
Ha un
forte senso di rispetto e giustizia, opponendosi con forza e coraggio alle
ingiustizie presenti nell’ambiente in cui vive e si pone nei confronti degli
altri con modi garbati e gentili. Dotato di spirito battagliero, l’Abete è una
persona sincera e gentile, creativa ed estremamente talentuosa; è dotata,
inoltre, di intelligenza eccezionale stimolata dalla curiosità. Incapace di
stare fermo, sin dall’infanzia, necessita di muoversi all’aperto per poter dare
libero sfogo alle proprie energie. È
capace
di forte abnegazione, dando tutto quello che possiede a coloro che ama; si
dimostra paterno con tutti e ha un forte senso dell’ospitalità. Tuttavia, le
ristrettezze della quotidianità possono essere fonte non solo di
preoccupazione, ma anche di vero e proprio disagio e angoscia in quanto il suo
scopo nella vita è la ricerca verso la verità e gli ideali.
Spesso
recita parti positive per nascondere il proprio smarrimento di persona piena di
paura, orfana e privata da ogni amore vero; chiede affetto e nello stesso tempo
lo respinge incapace di riceverlo. La sua principale carenza risiede
nell’incapacità di comunicare.
L’Abete
ha sempre bisogno di un amico o un’amica in quanto vive male la solitudine e ha
un perpetuo bisogno di essere amato. Ottimi amici possono essere i nati della
Betulla, che lo fanno uscire rapidamente dal suo universo angosciante dandogli
sostegno e incoraggiamento.
Anche i
nati sotto l’albero del Pino possono essere ottimi amici perché parlano sempre
di desiderio e di piacere facendolo sognare e stimolandone la capacità di
vivere intensamente le sue amicizie. La vita sentimentale dell’Abete è resa
complicata da un lato, dalla presenza di immensi bisogni, in quanto non è mai
contento e vuole sempre avere di più; e dall’altra, dall’incapacità a ricevere
e dalla tendenza a rinchiudersi in un guscio.
Avendo
un temperamento cerebrale predilige le avventure occasionali e l’amicizia
amorosa. Non esprime volentieri i propri istinti e impulsi e, di conseguenza,
vive il sentimento come uno sconvolgimento emotivo della vita. Tuttavia, quando
trova un partner sicuro di sé e tollerante riesce a tirare fuori la sua
amabilissima natura, vivendo un rapporto di coppia pieno di delicatezza e
fantasia, purché non esista alcuna forma di invadenza da parte del partner.
Quando s’innamora
l’Abete
si lascia andare completamente, senza mettere limiti al suo amore. Buona
l’intesa sentimentale con i nati della quercia che suscitano nell’Abete voglia
di tenerezze; ma soprattutto è ottima anche dal lato della sessualità, quella
con i nati del Pino.
Abete
bianco (Abies alba Mill.)
Albero
di grandi dimensioni, può raggiungere i 40-50 metri di altezza, eccezionalmente
arriva a toccare i 55-60 metri. L’Abete bianco è originario delle zone montuose
dell’Europa occidentale,
centrale
e meridionale, lo si trova dai Pirenei ai Carpazi, dalla Sassonia alla Grecia.
In Italia cresce spontaneamente sull’arco alpino e sull’Appennino. Appartiene
alla famiglia delle Pianaceae di cui fanno parte una cinquantina di specie.
È una
“mesofila1” e “sciafila2”, tipica delle fasce montane, predilige le
zone con discrete precipitazioni, elevata umidità durante l’estate e vegeta fra
gli 800-2000 metri di altitudine
su
terreni freschi e profondi di natura calcarea. Può formare boschi puri
(abetine) o boschi misti, insieme a faggio, abete rosso, pino silvestre e
cerro. Le radici dell’abete inizialmente sono fittonanti e successivamente si
sviluppano verticalmente radici secondarie. Presenta un fusto diritto,
colonnare e privo di rami fino ad una certa altezza, rivestito da una corteccia
liscia di colore grigio chiaro nelle piante giovani, rugosa e fessurata in
piccole placche negli esemplari adulti. È caratterizzato da una chioma verde
scuro, piramidale e slanciata, che tende ad appiattirsi
con
l’età. Le foglie sono aghiforme-appiattite, disposte a spirale, con apice
leggermente smussato. Si distinguono gli aghi di luce e gli aghi d’ombra.
Quelli d’ombra sono disposti a pettine, con la pagina superiore verde scuro,
quella inferiore è bianca e cerosa, solcata da due bande stomatifere ben
evidenti; gli aghi di luce hanno un portamento a spazzola e sono più corti.
Fiorisce
tra maggio e giugno: gli sporofilli maschili di colore giallo-verdastro sono
raggruppati nella parte inferiore del ramo dell’anno precedente; gli sporofilli
femminili di colore rosso-violetto, a forma ovale, sono posizionati nella parte
alta. Gli strobili3, formati dagli
sporofilli femminili sono quasi cilindrici, lunghi circa 20 cm e larghi circa 5
cm, bruni a maturità. È un albero che produce melata. L’abete come tutti gli
alberi dalle grandi dimensioni con chiome maestose è stato
sacro
per diversi popoli e culture. Nel tempo ha perso questo simbolo ed è diventato,
invece, simbolo della nascita di Cristo. Ma facciamo un passo per volta. Nell’antico
Egitto era considerato simbolo della natività, infatti sotto la chioma di un
abete nacque il dio di Biblos. Anche in Grecia era simbolo della natività,
perché era sacro alla dea Artemide, dea della luna e protettrice della nascita.
Il rito consisteva nello sventolare un ramo di abete con una pigna sulla cima,
intrecciato all’edera. Inoltre, in primavera veniva innalzato un abete nella
piazza del mercato, e danzatori
nudi
percuotevano la testa di feticcio della ‘dea Madre’ per liberare lo spirito del
nuovo anno. Questo rito deriva dal fatto che in greco abete bianco significa
Elate, che corrisponde anche al nome della Dea della Luna nuova, detta anche
Kainedes, da kainizo, che significa “rinnovare”.
Per i
celti, l’abete (ailm), oltre che ad essere associato nell’alfabeto arboreo
druidico alla prima lettera, era l’albero sacro dedicato alla nascita, nel
giorno successivo al solstizio d’inverno del fanciullo divino. La tradizione
celtica di tagliare un abete alla vigilia del solstizio e addobbarlo si è
tramandata fino ai giorni nostri. Si presume che l’abete sia diventato simbolo
del Natale intorno al 1800. Precedentemente, in Germania, le donne il martedì
grasso venivano battute con dei rami di
abete
come augurio di fecondità. L’abete è una pianta forestale importante, coltivata
perché il suo
legno
privo di canali resiniferi è ottimo per produrre segati e cellulosa. Viene
impiegato anche come pianta ornamentale nei parchi e nei giardini. Comunque,
oltre ad essere una pianta importante dal punto di vista selvicolturale lo è
anche per la salute dell’uomo. Infatti, respirare in un’abetina l’aria
balsamica aiuta a combattere la bronchite, l’asma e la sinusite. La resina
estratta da aghi e gemme era impiegata per medicare le piaghe, per far calmare
il mal di testa, aiutare a combattere
l’osteoporosi
e alleviare i dolori reumatici. Inoltre, veniva usata per fare liquori e
caramelle balsamiche. Le parti dell’Abete che sono ricche di tannini,
trementina, provitamina A, aggiunti nell’acqua del bagno sono ottime per inalazioni,
frizioni e per liberare il corpo da tossine.
L’infuso
(30-40 g di gemme in un litro d’acqua) previene i calcoli ed ha un’azione
diuretica e antisettica.
1 Specie che predilige un clima temperato.
2 Specie che tollera l’ombreggiamento (amica dell’ombra).
3 Pigne.
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