Per i nati dal 4 Ottobre al 13 Ottobre
(periodo di buio)
Il corniolo è un albero che l’astrologia
celtica considera sacro perché fornisce la chiave per aprire la porta dell’Annwn
(un mondo pieno di felicità il cui ingresso è difeso da un Drago) solo a coloro che sanno interpretare
correttamente il simbolo del suo frutto, lungo e rosso. Le persone appartenenti
a quest’albero spesso sono taciturne e vivono in solitudine anche all’interno
della famiglia. Trascorrono la maggior parte del tempo tranquille, però se
sentono la minima intrusione nella propria intimità reagiscono prontamente.
Molto esigenti con le persone che stanno loro accanto, amanti di battaglie
eccezionali, si annoiano molto spesso trovando priva di interesse la gente che
li circonda. Sono indipendenti e svolgono le loro occupazioni quotidiane in
attesa dell’arrivo nella loro vita di quella persona che li aiuterà a
realizzare il loro essere più profondo (l’Eroe). Quando ciò avverrà,
tutte le loro attività si incentreranno
nell’amore e nella comunione con questa persona.
Per quanto riguarda le amicizie, i nativi del
corniolo intrattengono rapporti stretti con un certo numero di persone,
malgrado la loro naturale tendenza alla solitudine. Non fanno mai il primo
passo e,
apparentemente, possono sembrare freddi,
indifferenti o timidi. Molto buoni i rapporti di amicizia con le persone
appartenenti al fico. Per quanto riguarda la vita sentimentale, le persone
appartenenti al
lo sono affascinanti, aperte e disponibili ai
piaceri dell’amore. Buona l’intesa con le persone appartenenti al frassino e al
tiglio; queste ultime sedurranno il Corniolo con le loro continue metamorfosi e
il loro umorismo. Amante mutevole e dalle infinite risorse, il Corniolo è capace
sempre di stupire e di conquistare.
Sconsigliati i rapporti con le persone appartenenti al Salice.
Corniolo (Cornus
mas L.)
Questo albero raggiunge generalmente i 5-6
metri di altezza, eccezionalmente tocca i 10 metri, ma spesso assume un
portamento cespuglioso. Originario dell’Europa centrale e sud orientale, il suo
areale si estende dalla Spagna al Caucaso, in Italia manca solo nelle isole.
Appartiene alla famiglia delle Cornaceae.
Vegeta fino ai 1400 metri s.l.m., si consocia bene con roverella, carpinella e castagno prediligendo i suoli
calcarei.
È un albero con una longevità di circa 300
anni. Il fusto è corto, leggermente flessuoso e allargato alla base, rivestito
da una corteccia sottile e screpolata di
colore bruno-rossastro, come anche i rami. La chioma ha un portamento regolare,
globosa ed espansa orizzontalmente. Le foglie sono decidue, opposte, picciolate
con apici acuminati. Sono ovate e possono essere lunghe fino a 10 cm. La
fioritura è molto precoce, avviene tra febbraio e marzo prima della comparsa
delle foglie. I fiori si presentano gialli. Il frutto è una drupa commestibile
rosso corallo lungo circa 2 cm. È una specie con scarse proprietà nettarifere
(proprietà di secernere nettare). Il legno è il più duro e resistente presente
in Europa, tanto è vero che già i romani e i
greci lo utilizzavano per costruire armi come lance, frecce e giavellotti.
Nell’antichità, per dichiarare guerra veniva scagliato nel territorio nemico un
giavellotto in
legno di corniolo con la punta in ferro. Si
narra che la lancia scagliata da Romolo sul colle per prenderne possesso fosse
fatta di corniolo. Nessuno riuscì ad estrarre la lancia dal suolo e nella
primavera successiva la lancia germogliò dando origine ad una nuova pianta.
L’evento
lasciò tutti esterrefatti, per questo l’albero
divenne sacro e fu custodito e protetto con amore.
Il legno di corniolo è stato usato anche per
costruire le ruote dei carri, utensili soggetti a notevole usura quali forche,
cunei, perni, ombrelli, pipe, bastoni e manici di ombrello. Grazie ai suoi
frutti commestibili, è stato un albero molto apprezzato sia dagli aristocratici
che dai contadini. I frutti trovano utilizzazione per preparare dolci,
confetture, gelatine, salse e liquori, se ancora acerbo per preparare conserve,
sotto spirito o in salamoia come le olive; è consumato fresco solo una volta
maturo. Grazie alla sua bellezza estetica durante la fioritura, ma anche per
merito dei suoi frutti, spesso il corniolo viene coltivato come pianta
ornamentale e come siepe nei giardini.
I frutti non molto maturi hanno un’azione
tonico-astringente da usare per l’enterite, per curare le malattie della pelle
e per dolori articolari. La polvere derivata dall’essiccazione di foglie,
radici, germogli e corteccia svolge un’azione cicatrizzante e antisettica per
le ferite e antinfiammatoria
del seno delle donne gravide. Il decotto della
corteccia, aiuta a curare la febbre e la diarrea. La polpa del frutto viene
usata come astringente per le pelli
grasse.
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