Per augurare loro un buon
compleanno ad amici e amiche nati dall’ 12 al 21 Novembre (periodo di Buio).
Tratto da ALBEROLOGIA di Antonio de Bona
www.alberologia.it
Tratto da ALBEROLOGIA di Antonio de Bona
www.alberologia.it
Il castagno è un albero che
la mitologia celtica associa al racconto di Branwen, dea dell’amore e della
fecondità, che su richiesta del dio Llyr si era trasformata in una balena per
uccidere la principessa incatenata, la quale, però, prima di poterla ingoiare,
venne uccisa dall’Eroe Solare.
Il castagno produce frutti deliziosi avvolti in un involucro pieno
di spine. Le persone appartenenti a questo albero sono un po’ come il tenero e
delizioso frutto di questa pianta avvolto con triplice buccia, il cui aspetto
esterno rischia di scoraggiare chi si avvicina. Infatti, il Castagno è una
persona meravigliosa, dai molteplici aspetti, con risorse inesauribili.
Appare come un personaggio freddo, distante, autoritario al quale
non conviene avvicinarsi. Ma quando apre il suo cuore, si dona tutto,
sorprendendo per la grazia e la forza dell’amore che sprigiona. Generalmente ha
un cuore d’oro che rivela solo raramente. Sensibile ed emotivo, docile ma
tenace allo stesso tempo, autoritario, volitivo, testardo, tenero, moralista fino
a essere puritano, il Castagno ama il comfort e il lusso e ha una spiccata
sensualità. In lui è molto forte il senso di giustizia fino a reagire alle
ingiustizie anche in modo violento essendo piuttosto collerico.
La sua intelligenza è concreta, in quanto si basa sull’esperienza
e sull’osservazione, poco incline a fantasticare. Per quanto riguarda le amicizie,
i nativi del Castagno hanno grande predisposizione ai rapporti umani, anche se
non sembrano propensi a fare il primo passo. Apparentemente freddi e distanti,
affascinano gli altri. Per quanto riguarda la vita sentimentale, il Castagno è
molto bisognoso d’amore, grande amante mai platonico e tanto meno monogamico.
Leale al proprio ritmo
interiore, il Castagno è sempre innamorato, ma spesso di persone molto
diverse che per un motivo o l’altro lo attirano. Buona l’intesa con le persone
appartenenti al pino o alla betulla.
Castagno (Castanea sativa Mill.)
Albero maestoso, può raggiungere i 25-30 metri di altezza,
dotato di una spiccata facoltà pollonifera. Si presume sia originario
dell’Iran, poi importato nell’Europa meridionale, Nord Africa e Asia
occidentale; in particolare il suo areale si estende dalla Spagna all’Asia
Minore e sull’Atlante algerino. Scientificamente appartiene alla famiglia delle
Fagaceae; al genere Castanea sono ascritte 12 specie delle
regioni temperate dell’emisfero boreale. Si presume sia originario dell’Iran,
poi importato in Europa. Il termine deriva dalla città di Castanis, in Asia
Minore.
È una specie eliofila1 e mesofita2, predilige i
terreni acidi, profondi e leggeri. Non sopporta i terreni pesanti, ama i climi
temperati, ma resiste bene ai freddi intensi. È una pianta diffusa dal livello
del mare fino ai 1500
metri di altitudine. Può vivere in consociazione con il
rovere, cerro, ma può formare anche boschi puri (castagneti) generalmente
condotti a ceduo3. (ceduo
castanile)
Le malattie che hanno contribuito alla riduzione dei castagneti
sono il cancro della corteccia e il mal d’inchiostro. Il cancro della corteccia
è un’infezione causata dai tagli di potatura o ferite provocate da mezzi meccanici.
Invece, il mal d’inchiostro si verifica quando le ceppaie sono ricoperte da
accumuli di foglie o sostanza organica. Negli ultimi anni sono stati fatti
alcuni tentativi per recuperare i castagneti ai fini produttivi.
1 Specie che vegeta solo in
condizioni di piena illuminazione.
2 Specie che predilige un clima
temperato.
3 Forma di coltura con turni di
tagli compresi tra i 10-20 anni.
Il castagno è un albero longevo, può vivere tra i 500-1500 anni circa.
Possiede un fusto diritto che può raggiungere anche i 10-12 metri di circonferenza
ed è ramificato nella parte medio-alta.
La corteccia è brunastra con sfumature grigiastre negli esemplari
adulti e si fessura in lunghi solchi. La chioma è conico-piramidale nei giovani
esemplari; espansa e globosa negli esemplari adulti. I rami sono bruno lucenti,
ornati da lenticelle brunastre, con foglie lunghe 10-20 cm , decidue e alterne, di
colore verde lucido sulla pagina superiore, più chiaro in quella inferiore, di
forma ellittico-allungata, con apice appuntito e margine seghettato.
È una specie monoica4 che fiorisce tra giugno e luglio. Le infiorescenze5 maschili sono amenti6 eretti e sono rappresentate da
spighe lunghe 10-20 cm
di colore giallo verdastro; quelle femminili sono costituite da fiori singoli o
riuniti a gruppi di 2-3, posti alla base delle infiorescenze maschili. Il
frutto è un achenio7 comunemente
conosciuto con il nome di castagna, rivestito da una cupola spinosa, detta
riccio. Generalmente ogni riccio contiene 2-3 castagne. L’impollinazione può
essere anemofila8 o entomofila,
(impollinazione ad opera degli insetti). È una specie mellifera con ottime
proprietà nettarifere. Tutte le varietà derivano dalla Castanea sativa, e si distinguono in quattro
gruppi varietali: Marroni, Castagne, Eurogiapponesi e Giapponesi.
Senza entrare troppo nei particolari, possiamo dire che la scelta della
varietà dipende dalle esigenze di mercato. Ad esempio, la varietà marroni è
molto richiesta sul mercato e spunta degli ottimi prezzi.
È caratterizzata da frutti di media-grande pezzatura, ossia da 55 a 70 unità per kg. La
raccolta avviene gradualmente, come la maturazione e viene attuata attraverso
la raccattatura o una leggera bacchiatura. La produzione media è di circa 30-40
q.li/ha. A dimostrazione della sua maestosità, si racconta che la Regina
d’Aragona si riparò durante un temporale, con tutti i suoi cavalieri e cavalli,
sotto la chioma di un castagno che ancora oggi vegeta sull’Etna. Per questo motivo
l’albero prese il nome di Castagno dei cento cavalli.
4 Specie con fiori unisessuali sulla
stessa pianta.
5 Sistema di ramificazione che porta
fiori e, spesso, brattee.
6 Infiorescenza simile ad una spiga,
ma provvisto di un asse pendulo e molle.
7 Frutto semplice indeiscente (che
non si apre) con il pericarpo contiguo al seme.
8 L’impollinazione avviene tramite
il vento.
Il castagno è diventato il simbolo di Cristo e della Vergine Maria
perché il frutto avvolto nell’involucro spinoso ricorda la sofferenza di Gesù
con addosso la corona spinosa e la Madonna perché cresciuta lontana dal peccato
originale. La castagna è simbolo di castità, perché il nome castanea, contiene la radice latina casta, pura. Il castagno è simbolo della
resurrezione, grazie alla sua capacità pollonifera: dopo che la pianta viene
tagliata, dalla ceppaia fuoriescono altri polloni (germogli radicali). L’uso
più importante del castagno è quello alimentare. La castagna è un frutto ricco
di amido, infatti, in passato, veniva chiamato albero del pane, perché rappresentava la base
alimentare delle popolazioni di montagna povere. Le castagne possono essere
servite lesse, arrostite
e mangiate davanti un bel camino, cotte nel latte, ridotte in
farina, mescolate con lo zucchero, oppure come castagnaccio; i frutti della
varietà Marroni vengono conditi e prendono il nome di Marron glacè.
Il Castagno oltre ad essere fonte di alimentazione, condotto a
bosco ceduo, è anche un’importante fonte di reddito. Infatti, dal suo legno elastico
e molto resistente, si realizzano travi, paleria, tavoli, infissi e compensati.
La resistenza del legno agli agenti e tarli dipende dall’abbondante contenuto
di tannino. In passato il tannino veniva estratto per conciare le pelli. Dalla
decomposizione di foglie e ceppaie, si ottiene un terriccio molto usato nei
vivai. Il tabacco, a volte, veniva sostituito dalle infiorescenze secche. Il
castagno ha potere astringente, ma le sue proprietà medicinali sono spesso
state offuscate dall’importanza alimentare e selvicolturale che riveste
tutt’oggi questa pianta. L’infuso della corteccia aiuta a guarire l’ulcera
della bocca e dello stomaco.
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