Auguri di buon compleanno a tutte le persone nate oggi….
da condividere con amici e amiche nati dal 9 al 19 Febbraio (periodo di
buio)
L’oroscopo degli Alberi
Tratto da ALBEROLOGIA di Antonio de Bona
www.alberologia.it
L’oroscopo degli Alberi
Tratto da ALBEROLOGIA di Antonio de Bona
www.alberologia.it
Il
Bagolaro è l’albero con il cui legno Esus, il dio boscaiolo dal carattere buono
che esaudisce tutti i desideri, ha costruito un aratro da donare a Artorix,
iniziatore dell’agricoltura e istitutore dell’arte
del nutrimento
coltivando la Madre terra, per permettergli di coltivare cereali.
Le
persone nate sotto questo albero sono inflessibili, resistenti e perseveranti,
che sanno quello che fanno e perché lo fanno. Considerano il lavoro il
sostentamento della loro vita, della salute e delle gioie terrene e hanno un
profondo senso della misura, della conservazione e anche del sacrificio. Non
fanno spese per cose futili, ma considerano ogni cosa un investimento
nell’ottica del rendimento e del profitto.
Elaborano
molti piani e rispettano le leggi della natura. A volte possono apparire
taciturne ed essere estremamente testarde, ma sono molto affidabili ed anche
generose. Sono molto metodiche e
dotate
di una mentalità molto pratica, ma un po’ ristretta, in quanto il loro modo di
ragionare si limita all’ottenimento di risultati immediati.
Valutano
esseri, situazioni e cose troppo da vicino, perdendo la visione d’insieme col
rischio di commettere errori a volte difficili da correggere. Le amicizie del
Bagolaro si basano sulla fedeltà e la solidarietà e una stretta di mano ha più
valore di qualsiasi promessa o contratto al mondo. Per lui, la parola data è
più impegnativa che qualsiasi firma e i rapporti tra gli esseri umani e non
umani (animali, piante, terra, cielo, tempo) sono fondamentali. Molto buona è
l’amicizia stretta con persone del faggio, nonostante la loro instabilità,
perché come lui sono amiche della natura e, quindi, si completano arricchendosi
reciprocamente. Proficue anche le amicizie strette con le persone appartenenti
al melo, in quanto con queste può condividere le gioie terrene e la ricerca del
costante miglioramento delle condizioni di vita. Ottime le amicizie con il
cipresso con il quale il Bagolaro potrà compiere grandi
cose.
Per quanto riguarda la vita sentimentale, le persone appartenenti al Bagolaro
si pongono come obiettivo la formazione di una famiglia. Buona l’intesa con le
persone appartenenti all’albero del pino con il quale vivranno un’unione nella
quale ognuno svolgerà tranquillamente le proprie attività quotidiane e i figli
saranno una bella cosa da godersi. Anche con le persone del noce, che adorano
procreare, le unioni possono rivelarsi molto positive. Molto buone anche le
unioni con persone appartenenti al cipresso che, essendo amanti della natura,
saranno buoni partner con i quali formare una famiglia.
Bagolaro
(Celtis australis L.)
Il
bagolaro può raggiungere i 15-20 metri di altezza. Il suo areale di origine si
estende dal bacino del Mediterraneo fino all’Asia occidentale, in particolare
dalla Spagna meridionale e dall’Africa Settentrionale, attraverso l’Italia, la
Grecia, fino all’Asia Minore e al Caucaso. Fa parte della famiglia delle
Ulmaceae e nel suo genere Celtis si contano circa 70 specie presenti nelle
regioni temperate e tropicali del vecchio e del nuovo mondo.
È una
specie xerofila1, eliofila2 e per questo predilige stazioni esposte e
soleggiate con suoli primitivi, aridi, calcari e molto rocciosi. Può vegetare
nei boschi “termofila”, consociato con roverella, carpino nero e orniello. È
una specie che vive spontaneamente fino a 600 metri di quota. Il bagolaro si
accresce abbastanza velocemente ed è anche longevo, può raggiungere età
comprese tra i 300-500 anni. Presenta delle radici robuste che gli consentono
di sgretolare le rocce, da qui il nome Spaccasassi. Il fusto è diritto e si
allarga alla base con il passare degli anni, è rivestito da una corteccia
liscia grigio-cenere. La chioma è ampia, globosa ed espansa, di colore verde
chiaro. Le foglie sono semplici, decidue, alterne, brevemente spicciolate,
seghettate, acute ai margini. La pagina superiore si presenta verde scuro,
ruvida al tatto, la pagina inferiore si presenta verde-grigiastra e pubescente3. È una specie che fiorisce tra aprile e
maggio. I fiori femminili sono quelli che danno luogo ai frutti che non sono
altro che delle drupe sferiche, lunghe fino a 12 mm, peduncolate e che, a
maturità, assumono una colorazione bruno-nerastra. È una specie abbondantemente
bottinata dalle api. Sono diversi i nomi che vengono attribuiti a questo albero:
Spaccasassi, Arcidiavolo, Albero dei rosari ed infine il nome più comune il Bagolaro. In precedenza abbiamo già spiegato perché prende il nome di
Spaccasassi, ora invece, spiegheremo brevemente il perché degli altri nomi. Il
nome Arcidiavolo deriva da una leggenda molto curiosa. Pare che Lucifero abbia
trascinato l’albero con sé durante la caduta sulla terra e nell’aggrapparvisi
con i suoi artigli lo segnò per sempre. Infatti, le foglie presero la forma
degli artigli. Il nome Albero dei rosari deriva dal fatto che i semi del frutto
della pianta venivano usati per fare i grani del rosario.
Secondo
una tradizione popolare, questo albero prende il nome di Bagolaro perché la
sera ospita molti uccelli attratti dai suoi frutti appetitosi che lo rendono
molto rumoroso. Il fatto che il bagolaro venga
utilizzato
come pianta ornamentale o per alberature stradali non è per niente una novità,
infatti già gli antichi romani avevano apprezzato il valore ornamentale del
bagolaro. Anche Napoleone, durante la prigionia sull’Isola d’Elba, fece
piantare nel suo giardino un bagolaro, forse per ricordare la sua Corsica,
terra in cui questo albero cresce numeroso e spontaneo. Spesso viene coltivato
per rimboschire pendici aride e sassose. Grazie al suo legno compatto, tenace,
resistente e flessibile, gli usi di questa pianta sono molteplici. Ad esempio,
in toscana e Sicilia il bagolaro era piantato per poi essere tagliato e cimato
per ottenere pali di sostegno per la vite. Grazie alla sua elasticità, dal legno
si ricavano fruste per l’ippica e canne da pesca. In più si realizzavano
bastoni da passeggio, cerchioni di ruote, forconi e remi. Il legno è anche
apprezzato per la produzione di carbone. Sono utilizzabili anche la corteccia e
le radici, dalle quali si estrae una sostanza gialla per tingere la seta e per
conciare le pelli.
Il
frutto, anche se ha poca polpa, è appetitoso per gli uccelli, ma anche per
l’uomo perché ha un sapore dolciastro con proprietà astringenti. Inoltre, i
semi hanno un endosperma oleoso, infatti dalla spremitura
si
ottiene un olio dolce paragonabile a quello di mandorla. Del bagolaro vengono
usate in dendroterapia soprattutto le foglie proprio per il loro alto contenuto
di tannini e mucillaggini. Infatti questi hanno
un buon
potere astringente, rinfrescante e lenitivo, e si utilizzano efficacemente nei
casi di diarree, enteriti ed anche per curare leggeri infezioni intestinali. Queste
proprietà risultano utili anche per mitigare le infiammazioni del cavo orale e
della gola, tra cui gengiviti e faringiti.
1 Specie che tollera prolungati periodi di aridità.
2 Specie che vegetano solo in condizioni di piena illuminazione.
3 Ricoperta da una peluria densa e sottile.
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