Da
condividere con amiche e amici nati dal 23 Dicembre al 1 Gennaio (periodo di
Buio)
IL melo
è un albero che, in astrologia celtica, è tradizionalmente associato all’amore,
in quanto simboleggia la bellezza del seno femminile, mentre la polpa bianca
del frutto ricorda l’alimento dei
bambini.
Le persone appartenenti a questo albero sembrano molto riservate, distanti,
pudiche e inaccessibili. Non si lasciano smuovere dagli attacchi di cui sono
oggetto, non sottostanno ai limiti imposti dalle convenienze, ma rimangono
profondamente e sinceramente attaccati ad un ideale di alto valore etico.
Estremamente suscettibile, il Melo è sprezzante per tutto ciò che non è bello, buono
e pieno di amore. Profondamente generoso, è incapace di qualsiasi calcolo. Per
quanto
riguarda
le amicizie, i nativi del melo sono pronti a dare una mano a tutti, ma sono
incapaci di esprimere le proprie esigenze. Molto buoni i rapporti di amicizia con
le persone appartenenti al bagolaro, al faggio e al pioppo.
Per
quanto riguarda la vita sentimentale, il Melo è amante straordinario. Non
mancandogli il buon senso, può anche rassegnarsi a un matrimonio senza
passione; tuttavia non rinuncerà per questo ad amare e a essere amato. Se trova
il partner giusto, il rapporto che stabilisce diventa idilliaco.
La via
sentimentale è spesso movimentata e variabile. Buona e affiatata l’unione con
le persone appartenenti alla quercia; entrambi appassionati della voluttà
sentimentali. Positiva anche l’intesa con i nativi appartenenti all’albero del
pino.
Melo (Pyrus malus L.)
Per
presentare un qualsiasi melo è necessario partire dal melo selvatico perché è
l’antenato di tutte le varietà di melo. Questo albero può raggiungere i 5-6
metri di altezza. È originario dell’Europa e del Caucaso, infatti il suo areale
si estende dalla Scandinavia e dalla Spagna, fino al Mar Caspio. Appartiene
alla famiglia delle Rosaceae che annovera oltre 100 generi e circa 3200 specie.
In Italia
è presente su tutto il territorio, in particolare sui terrazzi fluvioglaciali
dell’alta pianura padana e sulle fasce collinari e montane e su suoli subacidi.
Lo si trova lungo le siepi e nei boschetti. Si consocia con latifoglie come
rovere, roverella, farnia e carpino. Per quanto
concerne
le sue caratteristiche autoecologiche possiamo affermare che è una specie
mesofila1.
Il melo
non è molto longevo, riesce a vivere massimo 80-100 anni. Possiede un fusto
corto e dritto rivestito da una corteccia brunastra che si fessura in squame
con l’età. Ha una chioma densa, espansa e rotondeggiante, caratterizzata da
rami spinosi. Le foglie sono decidue, alterne e picciolate, ovate con apice
brevemente appuntito e margine dentato. I fiori sbocciano a fine maggio e sono
larghi circa 3-4 cm, con petali esternamente rosa e bianchi all’interno. Il
frutto è un pomo globoso con diametro di 2-4 cm a maturazione, che avviene tra
settembre e ottobre, assumendo una colorazione rossastra. Il melo è una specie mellifera
dotata di ottime proprietà nettarifere.
Il
frutto del Melo da sempre rappresenta il simbolo del peccato originale per
l’atto commesso da Adamo ed Eva. Ovviamente quando pensiamo ad una mela la
associamo a queste due figure, ma vi sono altre leggende legate a tale frutto.
Ad
esempio, per i greci, era simbolo di immortalità. La mela, se tagliata trasversalmente,
manifesta nei suoi semi un pentacolo, una stella a cinque punte che per la
stregoneria ha sempre rappresentato un basilare quanto potente simbolo magico.
Dal termine gallese Aval (inglese apple) deriva il nome della leggendaria Isola
delle mele, Avallon, in cui si rifugiò Re Artù prima di liberare il suo popolo
dagli invasori. Si racconta che il Mago Merlino impartiva lezioni sotto un
albero di melo. Inoltre, il melo rappresenta il contatto con i mondi spirituali
ed è il simbolo che rende gli uomini degni di ricevere aiuto divino e ispirazione.
Un altro mito che vede la mela protagonista di episodi
spiacevoli
è la leggenda che narra della distruzione della città di Troia. Tutto ebbe
inizio da un concorso di bellezza tra Era, Atena e Afrodite. Fu scelto come
giudice della competizione Paride, figlio del re di Troia; la gara prevedeva
come trofeo una mela d’oro.
Ogni dea
offrì un dono particolare al giovane, Afrodite offrì l’amore di una bellissima
ragazza nata da un cigno. A questa dea il giovane assegnò la vittoria,
suscitando l’ira delle altre due concorrenti, con la nefasta conseguenza per la
città di Troia.
Probabilmente
il detto popolare “una mela al giorno leva il medico di torno” deriva dalle
leggende relative ad Alessandro Magno e alla dea Idun, i quali si erano
imbattuti in mele che avevano la capacità di allungare la vita anche fino a 400
anni. Al di là delle leggende, la mela, grazie alle sue grandi quantità di
vitamine, zuccheri, proteine, sali minerali, fosforo e acidi organici facilita
la digestione e produce molti altri effetti benefici: funge da calmante,
antisettico, diuretico,
decongestionante,
antireumatico. Inoltre, la mela grattugiata è efficace per curare la diarrea
dei neonati. Il decotto di mela, “acqua di mela”, con l’aggiunta di 10 g di
foglie essiccate, limone, cannella e zucchero è utile per fortificare nervi e
memoria. Una poltiglia di mela e zolfo cotto nel forno, applicata sulle parti
malate, consente di curare la tigna e la scabbia. Oltre al frutto, anche la
corteccia è utile: il suo decotto svolge un’azione astringente e febbrifuga.
1 Specie che predilige un clima temperato.