Per i nati dal
22 Novembre al 1 Dicembre (periodo di Buio.)
Tratto da
Alberologia www.alberologia.it
Il frassino è un
albero che l’astrologia celtica associa all’aquila, simbolo dell’amante spinto
dal desiderio. Infatti, il frassino produce fiori rossi che rimandano alle
tendenze violente del grande rapace. Le persone appartenenti a questo albero
sembrano apparentemente distaccate dai problemi al punto che nulla sembra
commuoverle. Tuttavia, sotto questa maschera si nasconde un’anima concupiscente
agitata dalla sete di piaceri erotici. La loro apparente freddezza e la loro
abituale riservatezza ne fanno persone molto educate ed estremamente mondane.
In realtà, sono molto bohémien e sono pienamente consapevoli di ciò che
vogliono e di ciò che non vogliono.
I nativi del
frassino hanno stile. Non sono affatto tipi facili, in quanto possiedono un
carattere esigente: vogliono comodità, pretendono attenzioni; egocentrici,
amano vivere come più pare a loro (anche a spese degli altri), senza il benché
minimo impegno.
Dotati di
un’intelligenza intuitiva, sono fantasiosi, originali e il più delle volte
lontani dalla razionalità. Per quanto riguarda le amicizie, i nativi del
Frassino non sono molto affidabili e fedeli. Molto buoni i rapporti di amicizia
con le persone appartenenti al tiglio. La vita sentimentale del Frassino è
ricca e movimentata, in quanto questo è il campo che predilige e nel quale
riesce a dare il meglio di sé. Fedele, costante e riflessivo, sa compiere le scelte
giuste, soppesa il pro e il
contro, cosicché
il suo matrimonio d’amore è anche d’interesse. * Vd.
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È raro che
sbagli nella sua scelta e s’impegna a fondo per far funzionare il suo rapporto,
il che gli riesce spesso. Ama procreare perché adora avere a che fare con i
bambini. Come amante non è sempre brillante, ma il suo ardore affettivo e la
sua violenza emotiva lascia al partner ricordi
indimenticabili.
Ottima l’intesa con le persone appartenenti al corniolo in quanto entrambi
hanno in comune l’amore per la vita e il desiderio di prolungarla.
Buona anche
l’unione con l’ulivo e il faggio.
Frassino
(Fraxinus excelsior L.)
Albero alto fino
a 30 m
(eccezionalmente 40), con chioma espansa specialmente in verticale e rami
ascendenti, diritti. Le gemme invernali, disposte a croce all’apice dei rami
sono di color nero carbone. Il tronco, diritto e slanciato, presenta una scorza
opaca, grigiastra, all’inizio liscia poi percorsa da solchi fitti, non profondi
e ondulati. Le foglie decidue, opposte, picciolate, lunghe fino a 16 cm , sono imparipennate, formate
da 7-13 segmenti lanceolati, sessili, lunghi fino a 10 cm , acuti
o acuminati
all’apice, seghettati al margine, verde opaco di sopra, più chiari
inferiormente. Il fogliame autunnale è di colore giallo vivo. I fiori sbocciano
in marzo-aprile prima delle foglie; sono privi di calice e di corolla, ma le
loro antere rosso porpora spiccano sui rami nudi a fine inverno. Il frutto è
una tipica “samara”, costituita da una testa allungata contenente il seme, che prosegue
in un’ala stretta. Appartiene alla famiglia delle Oleaceae
e
l’olivo è un suo parente. Al suo genere sono ascritte circa 60 specie tutte
presenti nelle regioni temperate dell’emisfero boreale.
Il frassino
caratterizza i boschi di ripa, le gole e le forre umide; i margini dei laghi,
dalla fascia collinare a quella montana superiore (200- 1500 m s.l.m.), con
particolare frequenza sulle Alpi, nei siti a clima oceanico. È indifferente al
substrato e tollera temporanee sommersioni dell’apparato radicale. È presente
nel parco dal Basento fino alla Caserma Cognato ed oltre. Il suo areale va
dalle coste atlantiche del nord Europa fino al Mar Caspio e a sud fino
all’Italia centromeridionale.
Assente nelle
isole. Nella mitologia greca il frassino (come il cavallo) era consacrato a Poseidone,
come la quercia a Zeus. Il frassino può superare la quercia in altezza che non
arriva oltre i 40 metri .
Vive mediamente intorno ai 130-150 anni.
Il legno di
frassino è estremamente duro, compatto, ma soprattutto elastico e
indeformabile. Le prime eliche degli aerei venivano costruite proprio con
questo legno. Infatti, in passato veniva usato anche per fabbricare armi (archi
e lance). Quella di Achille, il più grande combattente dell’antichità, era del
suo legno, e venne consacrata a Marte, dio della guerra. Una volta se ne
facevano mozzi di ruote, sci e slitte; oggi stecche da biliardo e racchette da
tennis.
Il frassino è
efficace come diuretico per curare la gotta, perché l’infuso delle foglie ed il
decotto delle samare stimolano moltissimo la secrezione renale e quindi la
rimozione dell’acido urico. Le foglie e i frutti, raccolti prima della
maturità, essiccati ed assunti in polvere hanno capacità sudorifera. Come
lassativo si possono impiegare le foglie fresche in infusione, ma ne occorre
una discreta quantità. La corteccia è febbrifuga e astringente. Nell’antichità
quest’albero era noto come
antireumatico ed
antiartritico. Le foglie sono un ottimo foraggio in quanto ricche di zuccheri;
tostandole si preparano diverse bevande. Il frassino era oggetto di molte
credenze. I fiori erano ritenuti afrodisiaci e come tali venivano usati
nell’antica Roma. Il loro profumo guarirebbe
dalla sordità.
Il frassino, come l’erica, era considerato un antiofidico (contro avvelenamenti
da morsi di serpenti). Dunque, i suoi principi attivi annullerebbero gli
effetti dei morsi delle vipere, che lo temono al punto di aver paura di passare
sulla sua ombra.